Allenamento e Natural Bodybuilding

(di Gino Barzacchi)



Nel programmare qualsiasi tipo d'allenamento è  indispensabile stabilire tre punti  fondamentali ed adattarli nel modo migliore tra loro.  Più sarà azzeccata la loro combinazione più sarà evidente il risultato finale! I tre elementi fondamentali a cui mi riferisco sono:

1 ) INTENSITA' 
2 ) FREQUENZA  
3 ) VOLUME  -  ovvero la durata di ogni singola  seduta  d'allenamento -  

Ciascuno di noi può rispondere in modo diverso  alle  stesse  sollecitazioni e ciò dipende dall'anzianità d'allenamento (detto anche voltaggio) - da  fattori genetici e, diciamolo apertamente … dall'uso di DOPING!  Per questi motivi un body builder veramente natural non potrà mai sostenere allenamenti intensi e frequenti come, per esempio, avviene per il sistema d'allenamento bi-giornaliero. Sarebbe autodistruttivo per un natural, a meno che non  si adotti una bassa intensità d'allenamento, ma non mi sembra il metodo ideale. Credo sia più adatto a certi campioni che usano anabolizzanti e magari si fanno poi fotografare con un barattolo di creatina o proteine del loro sponsor in mano, affermando che i loro muscoli crescono grazie a quel prodotto.  Ma i culturisti oggi non sono più ingenui come un tempo e preferisco non polemizzare ulteriormente, ma continuare a scrivere di tecniche d'allenamento. Quest'ultimo ha un “mercato” meno redditizio, ma senza allenamenti mirati, specie per i natural, è quasi inutile andare in palestra! Devo però ammettere che un ottimale uso di buoni integratori aiuta moltissimo! Resta sempre però il rischio  di sovrallenarsi !!!

Trovare la giusta misura tra frequenza degli allenamenti,  riposo tra i vari gruppi muscolari e recupero completo ( ovvero non andare in palestra ) è, a mio avviso, alla base di qualsiasi programma vincente.  L'intensità degli allenamenti dovrebbe essere considerata come una costante, purchè a medio termine,  infatti  il  “motore”  (ovvero il corpo umano)  lavora  anche  quando  alcuni  suoi   “ingranaggi”  (i vari gruppi muscolari ) non sono direttamente sollecitati. Questo avviene ad esempio quando si alternano workout caratterizzati da esercizi di spinta ed estensione a quelli  di trazione e flessione. Questo metodo permette una sorta di “recupero localizzato” dato che impegna alternativamente gruppi muscolari antagonisti. (Esempio: pettorali - dorsali. Bicipiti – tricipiti. Quadricipiti – femorali ecc. ) Ma il vero “motore” (ovvero il nostro corpo) dovremo per forza fermarlo per permettergli di supercompensare, quindi di CRESCERE.

L'entusiasmo del principiante non gioca sempre a suo favore dato che è facile sovrallenasi, quindi regredire e … abbandonare tutto! Ma se è “vero amore” si tornerà a maneggiare ferrò  con più determinazione e grinta di prima. Nel frattempo avremo “ricaricato le batterie” e recuperato completamente.  E' bene però indirizzare nel modo migliore questa “fame di  ferro”,  dato che è controproducente  fare più di quanto sia necessario per crescere, altrimenti si rischia di andare nella direzione opposta a quella prevista. Ciascuno di noi ha almeno uno o più muscoli “difficili”, ovvero muscoli CARENTI  che sembrano  non  voler crescere, nè con super-serie, set piramidali, rest-pause, forzate, negative ecc. Chissà quanti articoli avrete divorato sulla “specializzazione”  di questo o quel distretto muscolare (proprio il vostro punto debole) provando chissà quante combinazioni. 


prosegue con L'Allenamento Temporizzato