Valutazione dell'intensità dell'allenamento cardiovascolare

(articolo di Tommaso Donati)


Ricordiamo che i principali fattori che intervengono nel miglioramento delle doti aerobiche sono:

• adattamento dell'apparato cardiocircolatorio e respiratorio

• adattamento del sistema di trasporto dell'ossigeno

• aumento della capillarizzazione muscolare

• adattamento enzimatico e mitocondriale nei muscoli scheletrici

• aumento del rendimento meccanico del gesto.

Questi parametri variano tra soggetti sedentari, allenati ed atleti.

Un elevatoV02max indica generalmente, pur con le dovute eccezioni e cautele, una buona capacità funzionale ed un efficiente stato di salute del soggetto.(6)


Come valutare correttamente il massimo consumo di ossigeno


Esistono numerosi metodi diretti (laboriosi e costosi), per valutare in laboratorio con elevata precisione il massimo consumo di ossigeno, consistenti nel misurare con apposite apparecchiature l'ossigeno consumato dall'atleta durante esercizio fisico; il carico di lavoro viene progressivamente aumentato sino a quando il consumo di 02 non aumenta più in proporzione all'aumento del lavoro o sino all'esaurimento globale del soggetto (test massimali). I valori sono ricavati dall'analisi dei gas inspirati ed espirati (02 - C02).

Per motivi economici e di praticità, si può fare uso di metodi indiretti, per avere un'idea comunque abbastanza precisa del valore del VO2max sia in palestra che sul campo(ad esempio una pista di atletica).

I metodi indiretti utilizzati sono molteplici e più o meno validi: tutti si basano sul rilevamento della frequenza cardiaca quale elemento importante nel determinare il consumo di ossigeno; è stato infatti dimostrato come la frequenza cardiaca aumenti con lo sforzo parallelamente al consumo di ossigeno (fino al valore di soglia anaerobica). Rappresenta, quindi, un valido parametro delle prestazioni aerobiche, di facile rilevamento, per risalire con opportuni protocolli alla stima indiretta del V02max, se si tiene conto delle variazioni individuali dovute all'età, il sesso, la posizione del corpo, l'assunzione di taluni farmaci o sostanze stimolanti, lo stato emotivo e lo stress e l'effetto di condizioni ambientali quali la temperatura, l'altitudine, l'umidità.

E' necessario, quindi, agire e valutare queste variabili, per ridurre il più possibile il loro influsso sulla prestazione durante un test.

Sul campo e in palestra è necessario usare tecniche semplici e sicure per il soggetto (test sub-massimali indiretti), anche perché l'aiuto del computer in questi ultimi anni ha permesso di ricavare dati molto attendibili anche da questi veloci protocolli.

Il test di esercizio sub-massimale assume una relazione lineare tra la frequenza cardiaca, l'apporto di ossigeno e l'intensità del lavoro.

Un'altra ipotesi per il test sub-massimale è che il battito cardiaco massimo (predeterminato con apposite formule) per soggetti della stessa età sia simile (FCmax teorica). In realtà la FCmax può variare anche di più di 10 bpm per individui della stessa età, come si è riscontrato in test veramente massimali condotti in laboratorio da vari studiosi.

In genere, causa la variabilità del battito cardiaco massimo, gli studiosi hanno visto che l'errore di stima del V02max è nei test sub-massimali intorno al 10-20%.

Generalmente il V02max prestimato in test di esercizio sub-massimale tende ad essere sopravalutato per gli individui altamente allenati e sottovalutato per quelli poco allenati o sedentari.

Bisogna sempre selezionare un modello di esercizio ed un protocollo di test adatto al soggetto, in base all'età, al sesso ed al suo stato di salute e di efficienza fisica.

In palestra si usano fondamentalmente 3 metodi per riprodurre carichi di lavoro standardizzati: pedalare al cicloergometro, correre o camminare su nastri trasportatori e salire e scendere da un gradino.

Ad esempio il bike-test consiste nello svolgere 3 o 4 fasi consecutive di lavoro (di intensità progressivamente crescente) ad un determinato carico (espresso in Watt) di circa 3-4 minuti l'una. Se durante l'esecuzione del test si rileva una frequenza cardiaca superiore all'85% della Fcmax teorica (220-età) del soggetto, il test viene interrotto e si utilizzano i dati parziali a disposizione per l'estrapolazione del risultato, in base alla relazione lineare esistente tra aumento di frequenza cardiaca e di consumo di ossigeno.

Esistono moltissimi protocolli simili per la determinazione indiretta del VO2max che pur svolgendosi su attrezzature diverse, utilizzano il medesimo meccanismo di estrapolazione.

Ad esempio esistono test di camminata su nastro trasportatore, a velocità costante ed aumento progressivo della pendenza fino al raggiungimento dell'85% della FCmax o test di salita di un gradino, rispettando una determinata frequenza di salita, sempre monitorando la frequenza cardiaca al fine di risalire da questa al VO2max.


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