Valutazione dell'intensità dell'allenamento cardiovascolare

(articolo di Tommaso Donati)


Soglia di percezione di esaurimento fisico (RPE - Rating of Perceived Exertion)


Oltre al consumo di ossigeno ed alla frequenza cardiaca esiste, come indicatore d'intensità di lavoro, anche la sensazione soggettiva suscitata, in un individuo, da un certo impegno fisico.

Questa, è quantificabile mediante una scala numerica, cui corrisponde un certo livello di sensazione soggettiva di fatica e di sforzo. Si va da un valore minimo, identificabile come lavoro estremamente leggero, ad uno massimo, corrispondente ad un lavoro estremamente pesante.

Questa scala, definita scala RPE, ideata e introdotta da Borg nei primi anni 60 ed usata per valutare la sensazione soggettiva dell'entità di sforzo, in relazione all'intensità dello sforzo stesso, costituisce un importante elemento aggiuntivo al monitoraggio della frequenza cardiaca negli individui sottoposti a training aerobico.


SCALA RPE DI BORG


6

Nessuna sensazione di esaurimento

7

Estremamente lieve

8

 

9

Molto lieve

10

 

11

Lieve

12

 

13

Alquanto lieve

14

 

15

Forte (pesante)

16

 

17

Molto pesante

18

 

19

Estremamente pesante

20

Massimo esaurimento

Tabella 3.

La RPE e la frequenza cardiaca sono in relazione lineare tra loro ed entrambe sono in rapporto diretto con l'intensità del lavoro. Inoltre, la RPE è in stretta correlazione con numerosi parametri fisiologici quali la ventilazione polmonare e la produzione di lattato. Così, la RPE fornisce utili informazioni soggettive sull'entità dello sforzo e sull'astenia avvertita dagli individui durante l'esercizio.
Inoltre, se si aggiunge uno zero a ciascun numero della scala RPE si ottiene, in modo approssimativo, la frequenza cardiaca per un determinato livello di lavoro fisico; ad esempio un punteggio di 6 o 7 riflette una frequenza a riposo di 60 o 70 battiti per minuto, un punteggio di 19 o 20, una frequenza di 190-200.

Poiché la frequenza massima diminuisce con l'età, i valori di FC e RPE, si accordano tra loro

prevalentemente nei soggetti giovani e non in quelli più anziani.

La tabella 4 mostra un sistema di classificazione dell'intensità dell'esercizio fisico dove si mettono in relazione due metodi di calcolo della FCA -frequenza cardiaca allenante– (quello basato sulla FCmax e quello che si riferisce alla riserva di FC) con la RPE.


Fcmax

FCmax riserva

RPE

Classificaz. Intensità

< 35%

< 30%

< 10

Lieve

35% - 59%

30% - 49%

10 – 11

Leggero

60% - 79%

50% - 74%

12 – 13

Moderato

80% - 89%

75% - 84%

14 – 16

Pesante

> 90%

> 85%

> 16

Molto pesante

Tabella 4.

Dato che la RPE aumenta parallelamente al carico di lavoro e di affaticamento e diminuisce proporzionalmente alla frequenza cardiaca, una volta ottenuto l'adeguamento dell'individuo al training, la conoscenza della RPE del singolo soggetto, permette di comprendere quanto questo si stia adattando al programma di esercizio e quando è il momento di incrementare ulteriormente l'intensità dell'allenamento.(8)

I soggetti possono imparare abbastanza rapidamente a regolare l'impegno fisico in base alla sensazione soggettiva di fatica. Gli individui possono con la pratica determinare la giusta intensità di esercizio solo con l'uso della Scala di Borg e questo può essere molto utile in assenza di altri controlli o quando, per altri motivi (es. farmaci), può essere alterato il responso della frequenza cardiaca.

Si tratta di un controllo individuale molto importante, in quanto esiste, in persone motivate e seriamente dedite all'allenamento, una stretta correlazione tra sensazione di fatica ed intensità lavorativa. L'esistenza di questa relazione, supporta scientificamente l'antico motto che sostiene l'importanza di "ascoltare la voce del proprio corpo".


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