Il fitness come terapia per l'ipertensione arteriosa

(articolo di Luca Franzon)


Fortunatamente, qualcosa si sta movendo e il mondo della medicina si sta avvicinando al mondo del fitness, perché ritenuto in grado d'essere utile nella risoluzione di svariati tipi di patologie. Di fatto, un buon programma d'allenamento può essere utile, nell'obesità, nei casi di osteoporosi, per rallentare i processi d'invecchiamento, per correggere alcuni paramorfismi e nel caso dell'ipertensione arteriosa che sarà oggetto dell'articolo.

Quando il medico misura la pressione arteriosa, registra e valuta due valori numerici: la MASSIMA o pressione sistolica e la MINIMA o pressione diastolica. I due valori pressori, sono misurati in millimetri di mercurio (mmHg), e di norma dovrebbero risultare in una forma tipo '120/80', dove 120 rappresenta il valore massimo e 80 il valore minimo della pressione arteriosa durante il ciclo cardiaco.

Si considerano normali i valori di pressione arteriosa inferiori a 140 mmHg di sistolica e a 90 mmHg di diastolica. Nel momento in cui il medico trova valori più alti dei due limiti citati, riscontrandoli più volte in un certo intervallo di tempo, allora sì che il paziente sarà considerato iperteso. L'Ipertensione Arteriosa è una forma patologica estremamente diffusa in tutto il mondo civilizzato. Esistono varie forme di ipertensione arteriosa, dovute a cause renali, endocrine, ecc…

Nel caso in cui non è possibile scoprire una causa precisa ed eliminabile che determina l'ipertensione, si parla di ipertensione essenziale.La pressione arteriosa varia in continuazione durante la giornata: bastano sforzi fisici, emozioni, piccoli dolori, preoccupazioni, caldo o freddo, il fumo di una sigaretta, mangiare, espletare funzioni fisiologiche precise, momenti particolari della vita (menopausa) per provocarne un rapido aumento

A causa di questi motivi, è importante misurarla in condizioni cosiddette 'basali': bisogna cercare di essere tranquilli, non aver fumato da almeno un'ora, essere riposati, non avere la vescica piena, stare comodamente seduti o sdraiati con il braccio utilizzato per la misurazione rilassato.

Arrivati alla constatazione del fenomeno patologico starà al medico sottoscrivere una terapia farmacologia in base a vari dati quali: il sesso, altre malattie presenti nel soggetto, eventuali danni a livello di organi ecc…Esistono varie classi di farmaci antiipertensivi, ciascuna con i suoi pregi ed i suoi effetti collaterali. Un paziente può non ottenere benefici significativi con l'uso di un farmaco di una determinata classe, perciò talvolta può essere necessario cambiarlo o ricorrere ad associazioni di più farmaci per ottenere il risultato desiderato. La terapia farmacologica può avere, come detto, effetti collaterali indesiderati: è perciò necessario consultare il medico se si osservano cambiamenti nel proprio stato psicofisico o l'insorgenza di disturbi nuovi; però, è necessario, salvo gravi motivi, continuare la terapia fino a quando il medico non decida di sospenderla o di cambiarla.

E' importante ricordare che con la terapia medica l'ipertensione arteriosa NON GUARISCE, come potrebbe fare un raffreddore o una infezione: la pressione arteriosa si abbassa finché viene preso il farmaco, ma torna ai valori precedenti se il farmaco viene sospeso. Quindi, non si deve mai interrompere di propria iniziativa la terapia; il farmaco va preso ad orari regolari e nella giusta dose; bisogna cercare di ricordare il nome del farmaco o dei farmaci utilizzati per informare altri medici, in caso di necessità, della terapia in corso.

Una volta trovata la cura farmacologia giusta e che ha assestato i valori pressori in range accettabili e non pericolosi, diventa importante anche correggere il proprio stile di vita.

Ci sono vari fattori che, associati all'ipertensione arteriosa, fanno aumentare il rischio di andare incontro a gravi malattie cardiovascolari quali l'ictus, l'infarto del miocardio, l'angina pectoris. Su alcuni di questi fattori non si può intervenire (per esempio, la familiarità, il sesso maschile, un'età più avanzata ecc.). Su altri, invece, un cambiamento di abitudini può essere di incredibile valore pratico.

Il paziente iperteso, dovrebbe smettere di fumare. Chi è in soprappeso dovrebbe iniziare una adeguata dieta ipocalorica per riacquistare il peso forma. Bisogna ridurre l'ingestione di sale da cucina e di cibi che contengono alte quantità di sodio, meglio ricorrere ad appositi prodotti iposodici. Cercare di diventare meno competitivi con se stessi e gli altri, cercando vari modi per rilassarsi eliminando lo stress che è notevole causa dell'ipertensione

Un altro modo per abbassare e regolarizzare la pressione arteriosa è il praticare un'attività sportiva di tipo aerobico. Ed ecco entrare il fitness come "terapia". Il paziente iperteso dovrebbe frequentare un Centro Fitness almeno quattro volte alla settimana, ancora meglio se la presenza fosse quotidiana. La durata della seduta dovrebbe oscillare dai 30 ai 60 minuti, con un'intensità del 40/60% del range cardiaco. Importantissimo l'uso del cardiofrequenzimetro. Sono sconsigliati esercizi ad intensità sub-massimali e massimali. Sono sconsigliate le contrazioni Isometriche. Il lavoro con i pesi, andrà eseguito con pesi leggeri ed un numero medio alto di ripetizioni eseguite in modo dinamico per evitare contrazioni isometriche.

L'iperteso deve fare in modo che la propria malattia non diventi un'incubo, anche perché sarebbe solo causa amplificatrice della patologia,una volta ottenuto un buon controllo dei valori pressori, una misurazione ogni 7-10 giorni è più che sufficiente in condizioni normali. Se è possibile, si dovrebbe avere in casa uno sfigmomanometro ben funzionante, in modo da controllare la pressione in un ambiente tranquillo ed ogni volta che se ne presenta la necessita, e in modo da confrontare periodicamente con quello del proprio medico, In caso di spostamenti notevoli dei valori pressori da quelli normalmente riscontrati, è bene consultare subito il medico per prendere gli eventuali provvedimenti del caso.

E' IMPORTANTISSIMO, non sottovalutare sintomi quali dolori al torace, specie se insorti durante sforzo fisico, o dolori alle braccia, o affanno inspiegabile, o palpitazioni, o vertigini: in questi casi, è meglio farsi controllare al più presto dal medico.