Traumatologia: Patologie da Sovraccarico

(articolo di Alessandro Locati Bodybuilding Italia Sport & Fitness)


Traumi Distorsivi della caviglia 


E' determinato da un trauma indiretto che sollecita l'articolazione tibio-tarsica, provocando il momentaneo allontanamento dei capi articolari con distensione dell'apparato capsulo-legamentoso.

Il meccanismo più frequente è quello in varismo, supinazione ed adduzione del piede e le strutture più colpite sono quelle capsulo-legamentose esterne.

Per poter valutare la gravità di questo tipo di trauma occorre ricercare una eventuale lassità con un esame radiografico comparativo effettuato in anteroposteriore ed in varismo forzato: in caso di lesione legamentosa si rileva un aumento dello spazio fra la superficie tibiale ed il malleolo peroneale (diastasi della pinza).

Anche in questa articolazione possiamo distinguere tre livelli di gravità:

    1° grado: il trauma produce solo una distensione o una piccola lacerazione capsulo-legamentosa; l'atleta avverte modesto dolore e può continuare la prestazione sportiva. La terapia si basa su una settimana di riposo, con applicazioni locali di pomate all'eparina e ghiaccio, e bendaggio elastico. 2° grado: il trauma causa estesa lacerazione capsulo-legamentosa. L'atleta avverte subito vivo dolore, ben localizzato, zoppia, e non può continuare la prestazione sportiva. Compare edema immediato, che può essere limitato con applicazione di ghiaccio; più tardi compare anche un ecchimosi più o meno vasta. La terapia è basata su un periodo di 1-2 giorni, nei quali si applica ghiaccio e pomate anti-edema; la riduzione dell'edema permette di confezionare uno stivaletto gessato che dovrà essere portato per 20 giorni. Tolto il gesso, occorre una corretta rieducazione articolare e muscolare, prima di riprendere l'attività sportiva: occorre prestare molta cura al periodo riabilitativo per evitare recidive. 3° grado: il trauma produce gravi lesioni capsulo-legamentose, talvolta associate a lesioni ossee. Il carico sul piede è impossibile, il dolore immediato e diffuso, l'edema e l'ecchimosi precoci e molto estesi. La terapia è chirurgica e l'intervento deve essere precoce

La Riabilitazione dopo un trauma distorsivo

Nella riabilitazione delle distorsioni in genere, assume molta importanza cercare di ripristinare la funzionalità dell'articolazione: è quindi necessario eseguire esercizi di mobilizzazione articolare e di tonificazione della muscolatura di sostegno; ruolo fondamentale nel recupero occupa la ginnastica propriocettiva, necessaria per ripristinare la sensibilità propriocettiva dell'articolazione, che spesso viene perduta per le lesioni che il trauma può apportare alle terminazioni nervose propriocettive articolari.

Nelle distorsioni di grado lieve e medio, si può ottenere una rapida risoluzione dello stato doloroso, della flogosi reattiva e dell'edema iniettando localmente, utilizzando la tecnica della Mesoterapia, farmaci anti-edema e antinfiammatori.

Nelle distorsioni più gravi si possono ridurre, utilizzando la stessa metodica, i tempi necessari al recupero dell'atleta, permettendo, con la diminuzione della sintomatologia dolorosa, un inizio precoce della riabilitazione.


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