Traumatologia: Patologie da Sovraccarico

(articolo di Alessandro Locati Bodybuilding Italia Sport & Fitness)


Traumatologia dell'Aerobica Agonistica


Quando lo sport non è finalizzato solo al raggiungimento e/o al mantenimento di uno stato di “forma fisica” che migliori la qualità della vita, ma è praticato ad alto livello per raggiungere delle alte prestazioni, spesso può rappresentare il momento causale di patologie muscolo-tendinee ed articolari. Per raggiungere risultati di vertice i programmi di allenamento si sono sempre più intensificati, sia nella quantità che nell'intensità dei carichi di lavoro. Ed è soprattutto la somministrazione ripetuta dei carichi allenanti, piuttosto che lo stimolo indotto dalla competizione, che favorisce l'insorgenza delle patologie da sovraccarico. In tal senso un ruolo importante va riconosciuto ad un'applicazione eccessiva dei carichi di lavoro, che non rispetti i tempi di recupero fisiologici delle strutture corporee, ad atteggiamenti posturali scorretti, nonché ad una cattiva esecuzione dei gesti tecnici specifici che solleciti distretti non adeguatamente allenati.

Entrando nello specifico possiamo dire che i gesti tecnici del salto e della corsa ed i movimenti eseguiti dagli arti superiori con applicazione di carichi elevati (ad esempio le cadute sulle braccia, la posizione di “squadra” ecc.), presenti nell'aerobica agonistica, spesso risultano essere quelli che causano il più alto numero di patologie nell'atleta.

Che i microtraumi reiterati, anche se di piccola intensità, possano generare l'insorgenza di patologie di tipo flogistico ad evoluzione cronica, è situazione abbastanza frequente; spesso sono le strutture tendinee (soprattutto quelle della spalla e del ginocchio) ad essere maggiormente interessate e, se l'intervento medico non è immediato e corretto, queste patologie possono facilmente diventare croniche, rendendo estremamente più complessa la terapia e meno facile la guarigione. I salti e la corsa possono causare sovraccarichi anche a livello della colonna vertebrale.

E' bene precisare che a volte anche in questo caso l'insorgenza della patologia descritta può dipendere, non tanto da un carico eccessivo in assoluto, quanto da un deficit delle strutture sottoposte al carico stesso.

E' peraltro evidente che nell'aerobica agonistica è riscontrabile con maggiore facilità l'insorgenza di una patologia traumatica acuta.


Prevenzione dei Traumi


Gli atleti agonisti devono necessariamente effettuare allenamenti specifici, con determinati carichi di lavoro, ed eseguire ripetutamente i movimenti tipici dello sport praticato, potenzialmente lesivi per le strutture anatomiche; pertanto l'unico modo per diminuire il rischio di patologia è curare con la massima attenzione le fasi di preparazione iniziale all'allenamento ed alla gara, effettuando esercizi di mobilità e di allungamento (stretching) e curando il riscaldamento muscolare sia generale che specifico.

E' altresì importante una adeguata preparazione di base, la corretta somministrazione dei carichi di lavoro ed un tempo di recupero idoneo al ripristino delle condizioni basali: un recupero insufficiente, infatti, può favorire l'insorgenza delle patologie da sovraccarico funzionale e la fatica, alterando le capacità coordinative e la sensibilità propriocettiva, rendere più elevata l'incidenza di traumi acuti.

Per prevenire l'insorgenza di patologie infiammatorie, specie se l'atleta ha già sofferto di questo tipo di affezione, è opportuno eseguire, dopo l'allenamento e la gara applicazioni di ghiaccio sulle strutture anatomiche maggiormente a rischio (ginocchio, tendine d'Achille, spalla) e curare in modo particolare lo stretching dei gruppi muscolari agonisti ed antagonisti.

Per quanto riguarda la colonna vertebrale è fondamentale mantenere la mobilità e l'elasticità del rachide per favorire la sua funzionalità, non dimenticando di eseguire anche un lavoro specifico di tonificazione della muscolatura stabilizzatrice della colonna (muscoli addominali, lombo-sacrali ecc.).

Coloro che praticano la ginnastica aerobica non agonistica devono, oltre ad applicare quanto già detto, ancor di più curare la preparazione di base a livello generale, limitare i carichi iniziali, cercare di raggiungere un peso corporeo ottimale e, soprattutto, rivolgersi immediatamente ad un medico dello sport in caso di insorgenza di sintomatologie dolorose, anche se di modesta entità.

In tal modo è possibile intervenire su patologie in fase iniziale, ottenendo una più rapida e sicura guarigione e soprattutto si possono adottare tutti i mezzi idonei ad impedire una recidiva della patologia, intervenendo sulle cause: non si deve mai dimenticare che un breve periodo di terapia e di riposo, associato ad un corretto programma di riabilitazione specifica, può spesso risolvere patologie in fase iniziale, mentre continuare l'attività ne può causare l'aggravamento e determinarne la cronicizzazione, rendendo molto più complesso l'intervento terapeutico.

Ricapitoliamo le adeguate misure preventive da rispettare al fine di evitare, o almeno rendere meno probabili, le patologie muscolo-tendinee ed articolari di maggior incidenza nella ginnastica aerobica:

    adeguato riscaldamento prima dello sforzo specifico (gara e allenamento) stretching prima e dopo lo sforzo fisico rispetto dei tempi di recupero correzione degli errori posturali e di esecuzione dei gesti tecnici specifici adattamento agli attrezzi eventualmente utilizzati potenziamento sia della muscolatura agonista che di quella antagonista dei distretti interessati allo sforzo
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