Benefici dell'Acido Ialuronico - Artrosi e Cartilagine

Cos'è l'acido ialuronico

L'acido ialuronico è una macromolecola, opportunatamente sintetizzata dall'organismo umano, costituita da una catena lineare di zuccheri uniti tra loro attraverso specifici legami chimici.

Le caratteristiche chimiche donano all'acido ialuronico proprietà biologiche uniche, quali:

• Attività visco-elastiche, importanti nel mantenere caratteristiche specifiche di vari tessuti come quello vascolare, nervoso o sinoviale;
• Attività antinfiammatorie;
• Attività idrofiliche, preziose nel preservare il corretto stato di idratazione.

Questa molecola si trova normalmente nella matrice extracellulare, nel connettivo, nei vasi, nel tessuto nervoso ed in grandi quantità nel derma e nel liquido sinoviale che bagna e nutre le articolazioni.

Acido ialuronico e artrosi

L'artrosi è una patologia cronico-degenerativa, caratterizzata da un processo infiammatorio a carico delle membrane sinoviali.
Tale condizione, molto frequente nella popolazione adulta over 50, dove raggiunge una prevalenza di circa il 50%, presenta un evoluzione clinica ingravescente caratterizzata da:

• Dolore articolare;
• Rigidità articolare;
• Immobilità articolare;
• Tumefazione articolare;
• Deformità articolare;
• Riduzione sensibile della qualità di vita.

Nonostante la patogenesi risulti al quanto complessa, in virtù proprio della multifattorialità, la persistenza di uno stimolo infiammatorio, sia su base genetica che ambientale, sembrerebbe essere un fattore determinante.
Diversi autori avrebbero inoltre osservato una drastica riduzione del contenuto sinoviale di acido ialuronico nei soggetti affetti da artrosi.

Benefici dell'integrazione con acido ialuronico nell'artrosi

In virtù di quanto appena descritto, diversi autori hanno provato ad utilizzare, con grandi successi, gli integratori di acido ialuronico nella gestione clinica dell'artrosi.
Infatti, se l'uso intrarticolare era ormai noto e ben definito, ancora parecchio scetticismo aleggiava attorno all'uso orale di acido ialuronico.
Dalle diverse evidenze, sia sperimentali che cliniche, invece, l'uso adeguato di acido ialuronico per bocca sembrerebbe:

• Attivare, a livello intestinale, specifici recettori coinvolti nella sintesi di citochine antinfiammatorie;
• Promuovere, a livello locale, la sintesi endogena di acido ialuronico;
• Ridurre le concentrazioni di mediatori infiammatori sinoviali;
• Promuovere l'attività condrocitaria;
• Ritardare l'insorgenza di erosioni o calcificazioni ossee.

Tutte queste attività si tradurrebbero inevitabilmente:

• Nella riduzione apprezzabile del dolore articolare;
• Nel miglioramento della mobilità articolare;
• Nella riduzione delle tumefazioni e delle deformità articolari;
• In un netto miglioramento della qualità di vita del paziente affetto.

Come usare l'acido ialuronico

Esistono in commercio numerosissimi integratori a base di acido ialuronico.
Lo sviluppo delle tecniche produttive batteriche, ha infatti permesso di ridurre al minimo tutti i rischi classicamente legati alle tecniche estrattive.
Anche per questo motivo gli integratori di acido ialuronico hanno avuto enorme successo in ambito clinico negli ultimi anni.
Generalmente la dose consigliata è quella di 100-300 mg giornalieri, da assumere in più assunzioni di circa 50 - 100 mg.
Talvolta l'attività dell'acido ialuronico è sostenuta anche da quella di altre molecole come la glucosammina, la condroitina, la curcumina, gli acidi grassi polinsaturi ed il collagene.
Gli integratori di acido ialuronico, inoltre, agiscono perfettamente come coadiuvanti alla terapia farmacologica classica.

Sicurezza d'impiego

L'uso di integratori di acido ialuronico è generalmente sicuro e ben tollerato.
Solo raramente, pazienti sottoposti a supplementazione, hanno lamentato l'insorgenza di effetti collaterali quali nausea, diarrea, dispepsia e dolori addominali.
Sintomi regrediti immediatamente a sospensione del trattamento.
Non esistono controindicazioni all'utilizzo di questi integratori, ma va tuttavia ricordato come tale strategia supplementativa non sostituisca in alcun modo la terapia farmacologica, opportunamente definita dal medico.

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