DOPING: CON LA GENETICA ATLETI 'COSTRUITI' PER PECHINO 2008

(articolo di Alessandro Schiasselloni)


(ANSA-AFP) - PARIGI, 25 LUG - Atleti costruiti in laboratorio saranno gia' pronti in pista alle Olimpiadi di Pechino: lo scrive la rivista scientifica francese 'Sciences et Avenir', nel numero che sara' in edicola ad agosto. In laboratorio si potranno sviluppare muscoli con fibre lente per la maratona o con fibre veloci per lo sprint. Ma gia' adesso con il doping chimico, sostiene la rivista, l'impunita' e' quasi totale e gli atleti migliori sono quelli che hanno a disposizione i migliori chimici. Con la svolta genetica, i rischi di risultare positivi non esisteranno piu'. Il muscolo "trattato" in laboratorio sara' piu' potente e non rischiera' piu' infortuni come strappi o stiramenti, grazie a veri e propri "bendaggi genetici". Iniettare fattori di crescita e' gia' possibile sull'uomo, mentre la tecnica del trasferimento di geni per ottenere cellule "riparatrici" di muscoli o tendini e' consolidata da anni. Secondo la rivista, nei prossimi cinque anni sara' possibile sperimentarla sull'uomo a fini terapeutici. Tutto con una semplicita' inimmaginabile: "potrei realizzare tutto questo nella mia cucina" assicura Olivier Danos, direttore scientifico del centro di ricerca Genethon di Evry, alle porte di Parigi. L'effetto delle cosiddette "cellule riparatrici" iniettate nel muscolo e' straordinario. Il massimo effetto "dopante" prodotto sugli animali e' stato osservato su alcuni topi, che nell'ambiente della genetica sono diventati famosi come "topi Schwarzenegger". Per Charles Yesalis, epidemiologo all'Universita' di Pennsylvania, "i primi sportivi che avranno fatto ricorso alla genetica saranno in pista alle Olimpiadi del 2008. Attualmente i vincitori sono coloro che dispongono dei migliori chimici. Nel futuro saranno quelli che avranno i migliori genetici". Ma anche l'attuale doping chimico e' talmente diffuso che 'Sciences et Avenir' puo' fornire l'elenco dei metodi normalmente usati da tutti gli "stregoni" delle varie discipline per evitare agevolmente i controlli: liste di prodotti dopanti non ricercati dalle analisi, controllo e gestione dei tempi di individuazione del prodotto nel sangue o nelle urine, prodotti "coprenti". Recenti analisi, secondo la rivista, hanno mostrato per la prima volta che parecchi sportivi utilizzano prodotti che non corrispondono ad alcun farmaco dopante conosciuto: si tratta di medicine sperimentali, e gli atleti sono delle semplici cavie che si prestano al pericoloso gioco pur di migliorare le prestazioni. Per la rivista francese, invece delle analisi biologiche, fin troppo facili da beffare, servirebbe confrontare le curve delle performance di ogni atleta nel tempo e l'analisi dei ritmi cardiaci. A titolo di esempio lampante di doping generalizzato, la rivista nota che nel 1989 furono sette i corridori che scalarono, al Tour de France, la vetta dell'Alpe d'Huez in meno di 45 minuti. Nel 1997 erano diventati 60. Per realizzare alcuni dei loro exploit nelle tappe di montagna, questi corridori hanno bisogno di sviluppare una potenza che consentirebbe di sollevare un sacco di 50 chili per un metro di altezza, 1.380 volte di seguito, alla cadenza di una volta al secondo. (ANSA).


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Anni e anni passati a sudare tra pesi arrugginiti, una studio quasi paranoico  per  arrivare al massimo possibile "naturale",il tutto condito con una genetica a dir poco scarsa (la mia); sperimentare su vari atleti, che mi hanno scelto come "allenatore e preparatore atletico", quello che gia' da tempo su di me ho provato e riprovato, la dove il sudore e la logicita' sono alla base di una chimica "naturale" che solo al tempo libero e qualche mal di schiena chiede giusta paga.

In tanti anni ho visto nascere tendenze del momento,  che hanno dettato legge su un business da record, per integratori "favolosi" che "naturalmente" fanno miracoli . Ho visto gente pagare caro queste illusioni dai prezzi alti e dal  risultato chiamato "effetto placebo".

Ho visto ragazzi provare questi prodotti naturali, capire che dietro a certi personaggi che li rappresentavano con i loro record , rimanere delusi e incominciare a credere solo nel doping  e nelle sue qualita'  "poco pubblicizzate " se non da chi sa l'amara differenza, e ne apprezza il guadagno sovra naturale.

Ho conosciuto atleti che hanno fatto del doping una ragione di vita sportiva e di tutti i giorni, atleti che hanno raggiunto la loro maturita' nella civilta' dei giorni nostri grazie agli stimoli "dei prodotti".

Ora non mi meraviglio che continuiamo a leggere articoli come quello appena sopra (riportato dall'ANSA).


FATTA LA LEGGE - TROVATO L'INGANNO


Per ogni farmaco nuovo inserito nella lista CONI, esistono fior di "chimici" che in  certe Nazioni, lavorano per il doping e producono mollecole cugine a quelle "denunciate nella lista" , che forse un giorno saranno scoperte, ma quel giorno, grazie alla loro "magica" parentela  , avranno dato all'albo dei record, nuovi parametri su cui gli atleti dovranno fare riferimento.

Negli spogliatoi di tante discipline sportive, continuera' la misteriosa storia di quel famoso "stregone" , che con le sue fiale e porzioni, fa miracoli e trasforma i ragni in farfalle , costi quello che costi ,finche' la mano della legge , con la sua burocrazia dai lunghi tempi e dai mille buchi "neri"  sommata ad un bilancio sempre in rosso, non interverrà  , sperando che lo stregone non possa piu' fornire nuove porzioni, a chi assetato di record vende l'anima per un posto sul podio, e forse una carriera da professionista, che spesso solo felicita' per un giorno regala e invece tanta tristezza per una vita passata a rimediare i danni fisici e mentali che tali farmaci "nuovi" daranno .