Alimentazione e reni

(di Alessandro Locati BodyBuilding Italia)


QUESTIONE PROTEINE


Le proteine rappresentano circa il 50% del peso corporeo secco, tale immenso patrimonio non ha un assetto stabile e fisso, ma è in continua evoluzione dinamica, che non solo è appannaggio del tessuto muscolare, bensì coinvolge tutte le cellule, riguarda gli enzimi, gli ormoni e persino la stessa struttura dei geni.


L'Organismo Mondiale della Sanità ha determinato nelle RDA, quelli che dovrebbero essere gli apporti ottimali per una persona adulta, in misura di 0.75-0.80 g, fino ad 1 g di proteine per Kg. di peso corporeo al giorno.
Queste norme sono il risultato della media di innumerevoli medie. Nel caso di una persona sportiva si devono però tenere in conto; da un lato l'intensa e protratta attività sportiva, dall'altro la maggior velocità del turnover delle proteine e degli aminoacidi.

Nell'atleta le esigenze nutrizionali nei confronti delle proteine sono senza ombra di dubbio superiori alle quote stabilite dalle RDA per almeno quattro motivi.

    Le proteine forniscono il materiale plastico per la riparazione e la generazione di nuova massa muscolare successivamente ad allenamenti intensi

    Alcuni substrati proteici partecipano alla produzione di energia attraverso il meccanismo della neoglucogenesi, che soddisfa la spesa energetica per l'attività sportiva vera e propria nella misura del 5%, secondo Felig e Wahren, e fino al 10%, secondo Withe e Brooks. Nei tessuti muscolari vengono infatti demoliti gli aminoacidi ramificati (BCAA) ed utilizzati come corpi chetonici attraverso il processo di ossidazione. Le scorie azotate che ne derivano a loro volta danno origine a nuovi aminoacidi, che nel fegato possono essere riutilizzati nel processo gluconeogenetico.

    Gli alimenti proteici, oltre all'apporto aminoacidico, forniscono altre sostanze alimentari, quali vitamine, sali minerali, peptidi, di importanza certamente non trascurabile nell'efficienza metabolica di uno sportivo per il quale i risultati sono il fine della propria attività. Le Fonti alimentari proteiche forniscono ad esempio le vitamine B1, la B2, la B6 ed in particolare la Vitamina B12 che rappresenta un importante fattore antianemico.

    Le proteine costituiscono essenzialmente gli ormoni, gli enzimi, gli anticorpi e tutti gli altri tessuti. Se è evidente l'importanza delle stesse nel contesto delle attività vitali della persona sedentaria, ancor più palese appare la loro importanza nella vita di uno sportivo dove il consumo delle strutture avviene ad una velocità superiore. Inoltre per mantenere in buono stato l'apparato immunitario le sostanze proteiche sono indispensabili.

Non bisogna però dimenticare il problema delle scorie proteiche. Il risultato finale del catabolismo proteico (processo di scissione proteica dovuto alla digestione delle proteine) è infatti l'azoto ureico, che dal fegato arriva ai reni, da dove viene eliminato attraverso le urine con una considerevole perdita di acqua. Per tale motivo alcuni autori ritengono sia più opportuno arrivare ad elevate quote proteiche attraverso idrolisati di proteine o misture di peptidi, come quelle presenti in alcuni integratori proteici. Tali integratori (quelli idrolisati, predigeriti o costituiti da brevi catene polipeptidiche di pochi peptidi) forniscono le quote proteiche producendo meno prodotti di scarto tossici.

Per le persone sane, la ciclizzazione proteica sembra essere il modo più sano per assumere una alimentazione iperproteica cronica. Alcuni bodybuilder che consumano eccessive quantità di proteine, oltre 400 g al giorno, sottovalutano gli effetti collaterali possibili, derivanti da queste pratiche alimentari nel lungo termine. Con queste diete super-iperproteiche, l'eccesso di proteine viene convertito parzialmente in metaboliti tossici, come la omocisteina e l'ammoniaca, che come si è già detto sovraccarica fegato e reni.
Oggigiorno la maggior parte degli scienziati crede che una dieta moderatamente iperproteica, specialmente per le persone sane che fanno molta attenzione al proprio bilancio dei liquidi (una maggiore perdita d'acqua accompagna quasi sempre una dieta iperproteica) non si trovi a rischio di danni ai reni o al fegato. Il problema semmai è garantirsi un adeguato apporto idrico. Quindi se seguite una dieta iperproteica BEVETE MOLTA ACQUA.


Fisiologia e biologia:


Gli aminoacidi non utilizzati per la sintesi di nuove proteine vanno incontro a tre possibili processi di trasformazione:

1) la desaminazione, che avviene principalmente la via ossidativa nel fegato e nei reni e dà origine alla formazione di chetoacidi e ammoniaca, fase intermedia della trasformazione delle proteine in glicidi o in lipidi. L'amoniaca è altamente tossica: a livello del fegato l'ammoniaca viene convertita in un composto meno tossico (l'urea) che può circolare ed essere eliminato dagli organi escretori.
2) la transaminazione, la più importante, trasferisce il gruppo aminico da un aminoacido a un chetoacido consentendo la trasformazione di protidi in glicidi (soprattutto gli aminoacidi glucogenetici) e viceversa (esclusi gli aminoacidi essenziali, nonchè la trasformazione di nuovi aminoacidi).
3) la decarbossilazione il processo che trasforma gli aminoacidi in amine primarie.


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