Principi di Base dell'Elettrostimolazione

( del dott. Stefano Elia )


Allenarsi ed ottenere i migliori risultati attraverso l'uso dell'elettrostimolazione non è del tutto facile, perché le apparecchiature oggi in commercio offrono varie possibilità di impiego.

Per agevolare i propri clienti in questo compito, le case costruttrici forniscono dei manuali di allenamento, che al contrario di quanto si possa pensare, non sono affatto facili da comprendere, e richiedono già delle conoscenze di base.

Inoltre le ditte stesse per differenziarsi dalla concorrenza, attribuiscono ai loro programmi dei nomi del tutto inventati, che non hanno alcun significato (es.: forza resistente riabilitativa, resistenza aerobica) contribuendo così soltanto a confondere le idee.

Cerchiamo quindi di capire quali sono gli ostacoli che si presentano a chi per la prima volta vuole utilizzare un elettrostimolatore.

Punto primo: tipi di fibre muscolari

La cosa più importante da sapere, è che le fibre muscolari non sono tutte uguali; infatti possiamo suddividerle in tre gruppi:

Fast Twich Fiber type A (FT - fibre veloci tipo A) : ovvero fibre bianche, che consentono le contrazioni rapide-resistenti, a metabolismo ossidativo glicolitico;
Fast Twich Fiber type B (FTR): ovvero sempre fibre bianche, ma che consentono contrazioni esplosive e con metabolismo anaerobico;
Slow Twich Fiber (ST - fibre lente): ovvero fibre rosse, resistenti, a metabolismo aerobico.



Punto secondo: percentuale di fibre rosse e bianche

In secondo luogo bisogna considerare che la percentuale di fibre bianche e di fibre rosse varia da muscolo a muscolo ad esempio; il Soleo (muscolo del polpaccio), che svolge prevalentemente funzioni posturali, è quasi esclusivamente composto da fibre rosse (80%); al contrario, il Bicipite brachiale che interviene maggiormente nelle azioni quotidiane, presenta grosso modo un 50% di fibre rosse e un 50% di bianche. Ho utilizzato la parola "grosso modo", perché detta percentuale varia da persona a persona, in base alle caratteristiche genetiche di ogni individuo.

Le ricerche scientifiche finora condotte hanno inoltre dimostrato che occorrono frequenze specifiche per stimolare le diverse fibre muscolari, e precisamente:

• 25/30 Hz per le fibre rosse
• 40/50 Hz per le bianche di tipo A
• 75/80 Hz per le bianche di tipo B

Questa classificazione può sembrare inutile, ma in realtà è indispensabile qualora si decida di comperare un apparecchio con possibilità di gestire i programmi e di personalizzarli.


Punto terzo: la disciplina sportiva

Come terzo punto, bisogna considerare il fatto che ogni disciplina sportiva richiede un utilizzo diverso di fibre muscolari ad esempio: la percentuale di fibre lente utilizzate nella maratona corrisponde circa a un 70% (Bosco 1985) mentre per il bodybuilding è di circa il 40% (Hakkinen 1984), quindi ciò che può andar bene per uno sport non è detto che funzioni anche per un altro.

Di seguito sono riportate le percentuali di altre discipline sportive:





DISCIPLINA

% DI FIBRE LENTE

Ciclismo su strada

55-60

Nuoto

50-60

Pallavolo

45-55

Calcio

40-50

Lotta

50-55

Pattinaggio su ghiaccio

65-70

Atletica 100 metri

35-40

Atletica 400 metri

40-50

Atletica 1500 metri

55-60

Sci di fondo

65-85

Sportivi non agonisti

40-60



Conclusioni

Tutto questo ci fa capire quanto sia difficile per l'atleta "autodidatta", impostare una preparazione ed ottenere subito buoni risultati, perché come visto si richiede una conoscenza approfondita della fisiologia muscolare ed una consapevolezza della variazione che la stimolazione può apportare.

Lo scopo di questi articoli è proprio quello di rendere accessibile l'utilizzo dell'apparecchio elettrostimolatore anche a chi per la prima volta si avvicina a questa tecnica di allenamento.


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