La parola d'ordine: intensità

(articolo di Marco Morganti)


Chiunque segua la metodica dell'allenamento abbreviato ne conosce il significato e sa di cosa sto' parlando.

Cio' che provoca la crescita è lo stimolo allenante che deve essere tale niente di più e niente di meno, protratto al limite dell'apparato muscolare senza pero' arrivare all'esaurimento completo che comporterebbe problemi di sovrallenamento non permettendo la completa supercompensazione e quindi ipertofia.

Ovviamente per tutti noi "duri a crescere" sarà controproducente aumentare il volume allenante e ridurre l'intensità che significherebbe minor recupero, quindi le uniche alternative sono mantenere lo sforzo entro i limiti fisiologici sia di intensità che di durata aumentando progressivamente il MICROCARICO cioè 1/0,5 Kg. a settimana e non 5 KG. 

Un fattore da non sottovalutare è la velocità di esecuzione che dovrà rimanere invariata per tutto il ciclo altrimenti non potremo renderci conto se stiamo progredendo o meno.

Non sono un fautore del superslow che a parere mio è una tecnica snervante che pone dei limiti di intensità all'atleta non appagandolo del sacrificio che stà compiendo, la raccomando solo se qualcuno soffre di problemi alle articolazioni o purtroppo non è più nel fiore degli anni.

Quindi concluderei che la velocità giusta si aggira ai 3 sec. fase eccentrica e 2 sec. fase concentrica.

Per quanto riguarda le tecniche ad alta intensità tipo forzate, negative ecc. le rimando ad atleti superdotati.

Raccomando a tutti gli atleti di evitare la spossatezze eccessiva e diversa dalla solita post allenamento di dormire almeno otto ore per notte tutte le notti e di mangiare la giusta quantità di macronutrienti ma qui avrei bisogno di un libro intero.