Un Arto per volta: L'allenamento degli agenti segreti

(articolo di Roberto Rillo)


Quante volte avete ammirato le gesta di 007, l'agente segreto per antonomasia? Quello che affascina nell'agente segreto è il repentino cambio di situazione del quale è capace: classe e rilassatezza, velocità e potenza, il tutto dallo smoking alla muta da sub, dal mitra allo champagne, dal letto di una bionda mozzafiato alla carlinga di un aereo in decollo.

Ma un conto è la finzione cinematografica, un conto sono gli agenti segreti.

Da quando è caduto il muro di Berlino una serie di personaggi illustri, tra i quali funzionari dell'intelligence, militari di carriera, allenatori sportivi, eccetera si sono dichiarati disposti a diffondere tecniche e segreti che una volta, in clima di guerra fredda erano tenuti gelosamente nascosti e al servizio del proprio governo. Uno di questi segreti è rappresentato da una particolare tecnica di allenamento usata dagli agenti segreti per ottenere forza e potenza, senza doversi trasformare in enormi montagne di muscoli.

La forza infatti per chi ancora non lo sa, o non lo ha capito (Stuart & Company!!!) non è solo connessa alla sezione trasversa del muscolo. Essa invece è maggiormente connessa all'attivazione neurologica (sinapsi) e alla capacità di coordinazione nel reclutamento delle unità motorie.

Si era scoperto che allenando contemporaneamente gli arti insieme, come normalmente si fa per correre, saltare, sollevare i pesi o quant'altro, l'adattamento neuro muscolare era molto più lento e complessivamente più lungo e faticoso che non eseguire gli stessi movimenti eseguendo un arto per volta. Eseguendo qualsiasi movimento con un solo arto l'organismo riceve un messaggio di disagio e "attiva" una risposta ormonale e neurologica maggiore. Pensate ad esempio alle persone cui manca un organo doppio tipo il rene; l'altro da solo assume dimensioni e capacità pari a quelle dei due organi messi insieme. Oppure ad una persona alla quale manca un braccio: questa anche se era destra ed è rimasta col braccio sinistro sarà in grado di riorganizzare funzionalmente tutti i sui schemi motori e neurologici. Nel nostro caso specifico questo può comportare una migliore attivazione dei recettori muscolari, una contrazione più profonda e una conseguente maggiore forza. Potete verificarlo da voi stessi in maniera semplicissima. Sollevate con le braccia un bilanciere caricato in modo che possiate eseguire con grande fatica non più di quattro ripetizioni. Ora riposatevi due minuti e prendete un manubrio di peso pari alla metà esatta del bilanciere sollevato ed eseguite lo stesso movimento: se prima avete compiuto a malapena 4 ripetizioni ora ne farete tranquillamente 6. Questo vuol dire che il vostro braccio da solo è in grado di sviluppare una forza superiore alla metà delle due braccia messe insieme!!

Un altro esempio: ipotizzando un soggetto non allenato con una bassa percentuale di grasso, costui dovrebbe essere in grado di eseguire appeso ad una sbarra per trazioni, almeno 4 ripetizioni complete. Allenandosi con impegno potrebbe riuscire a raggiungere le 10-12 ripetizioni, in un lasso di tempo variabile dal mese all'anno. A quel punto, comunque ogni ripetizione in più comporterà un impegno in termini di allenamento assolutamente sproporzionato rispetto al risultato.

Ecco allora il sistema un arto per volta. Ma come direte voi, se faccio già fatica a sollevarmi quattro volte con due braccia, figuriamoci con un braccio solo!!!!

Infatti lo scopo non è di sollevarsi con un arto solo più volte di quante se ne possano fare con le due braccia, ma di migliorare la prestazione complessiva attraverso questo tipo di allenamento.

Lo stesso discorso vale per le gambe. Piegatevi sulle ginocchia arrivando a toccare il sedere con i polpacci. Probabilmente farete fatica più che altro per rimanere in equilibrio, poiché riuscirete senz'altro a piegarvi e sollevarvi molte volte. Ora lasciando un gamba rilassata fate in modo di piegarvi sull'altra gamba, lasciando che quella rilassata scivoli dritta davanti a voi. Siete già caduti? Probabilmente si!

L'esercizio oltre all'aumentato impegno muscolare mostra una difficoltà notevole causata dall'equilibrio. Con un po' di pratica riuscirete ad eseguire il movimento completo senza cadere. Questo esercizio mostra ai già citati recettori muscolari, come l'organismo compensi questa situazione aumentando la percezione dell'equilibrio e attivando molti muscoli inutilizzati chiamati stabilizzatori. Più recettori, più fibre muscolari , più equilibrio, più muscoli in gioco, fanno una squadra di forze, una sinergia che fa onore al detto: l'unione fa la forza.

Però non basta. Tutto quanto detto finora sarebbe inutile se applicato con la tipica metodologia culturistica di allenamento che vuole lo sforzo portato al cedimento.

Questa metodologia può andare bene, a patto di periodizzarla, solo per il body building, ma è da evitare come la peste quando si vogliono ottenere prestazioni in qualsiasi attività sportiva.

Adesso dopo la teoria, vediamo di passare alla pratica, enunciando alcuni principi relativi all'allenamento degli agenti segreti.


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