Fisiologia del controllo glucidico

(di Dott.Salandin Christian -Laureato in Scienze Motorie,Personal Trainer, Chinesiologo)


Nell'individuo normale il livello di glucosio ematico oscilla nel corso della giornata  da un valore di 65-75 mg/dl al mattino a un massimo di 130-150mg/dl dopo i pasti. Nel corso delle 24 ore si ha un0'alternanza tra i pasti e periodi di digiuno come quello notturno che possono durare 10-12 ore;mantenere la glicemia a un livello stabile in presenza di condizioni diverse richiede che il sistema moduli adeguata,ente il flusso dei vari nutrienti. Gli ormoni preposti a questa funzione sono l'insulina e il glucagone, prodotti dal pancreas dalle isole di Langherans, le catecolamine e il cortisolo, prodotti rispettivamente nella  midollare e nella corticale del surrene, e l'ormone della crescita di provenienza ipofisaria.L'insulina e il glucagone svolgono il ruolo principale nel controllo della glicemia e più in generale dei nutrienti.


Metabolismo dei carboidrati nel periodo successivo all'assorbimento di un pasto (stato post assorbimento)


Con l'espressione stato post assorbimento si intende quel periodo di 6-12 ore successive a un pasto, durante il quale si ha la transizione dallo stato postprandiale a quello di digiuno.Ibn questo lasso di tempo i livelli plasmatici di glucosio sono stabili;la quantità di glucosio che entra nel circolo ematico è equivalente alla quantità rimossa. Nello stato postassorbimento (come nel digiuno) tutto il glucosio che entra nel torrente ematico proviene in pratica dal fegato; il rene comincia a produrre quantità significative (mediante gliconeogenesi) solo dopo diversi giorni di digiuno.

 Il fegato produce glucosio che viene immesso nel torrente ematico in due modi:


1) utilizzando le riserve di glicogeno attraverso la glicogenolisi

2) sintetizzando glucosio de novo mediante il processo di gliconeogenesi


Durante il digiuno notturno è la glicogenolisi il fenomeno predominante, mentre il contributo della gliconeogenesi aumenta con il digiuno prolungato.

I principali substrati della gliconeogenesi sono i cosiddetti precursori a tre atomi di carbonio, che includono il lattato, l'alanina e il glicerolo.Il glicerolo deriva principalmente dall'idrolisi dei trigliceridi provenienti dal tessuto adiposo ,mentre il lattato e l'alanina sono prodotti durante la glicolisi che avviene nel muscolo scheletrico,nel tratto intestinale e nei globuli rossi. Una volta tornati al fegato questi substrati vengono convertiti in glucosio. Tenendo presente che durante lo stato di post assorbimento non vi è alcuno accumulo di riserve di glucosio sotto forma di glicogeno, il glucosio è utilizzato dai tessuti mediante ossidazione o tramite glicogenolisi con produzione di lattato e di alanina. Il S.N.C, i tessuti splancnici (intestini)  e i globuli rossi, che non dipendono dall'insulina  per far entrare il glucosio nelle cellule, contribuisce a consumare circa l' 80% del glucosio nello stato di riposo. Il muscolo scheletrico, che dipende dall'insulina per l'utilizzazione del glucosio, usa al suo posto gli acidi grassi liberi che vengono utilizzati come substrato energetico anche da fegato,cuore e rene.


Se non vi sono sbalzi insulinici dovuti all'introduzione ripetuta di carboidrati (ad alto indice glicemico) il muscolo a riposo utilizza come substrato metabolico gli acidi grassi liberi (circa l'80%).


Alti livelli di insulina nel sangue promuoveranno l'inibizione della lipolisi ecco perché l'per una massima rendita della beta ossidazione degli acidi grassi si svolge sovente l'attività aerobica ala mattina a digiuno (futuro articolo).


METABOLISMO DEI CARBIODRATI NEL PERIODO POSTPRANDRIALE


I livelli di glicemia postprandiale sono influenzati dal tipo di carboidrati assunti, dal quantitativo di proteine e di lipidi ingeriti con esse, dal quantitativo calorico totale e dall'ora della giornata in cui viene effettuato il pasto.

Vediamo il suo percorso…

Il glucosio proveniente ad un pasto entra in circolo 5-10 minuti dopo l'assunzione del cibo

-  aumento secrezione insulinica  e inibizione glucagone

Il glucosio che entra nel torrente ematico proviene sia dall'intestino che dal fegato  e i tessuti splancnici (fegato e tessuti gastroenterici) trattengono dal 10 al 25% del glucosio ingerito.

Dopo le 2 ore mentre diminuisce la quantità di glucosio di provenienza intestinale , aumenta la produzione epatica di glucosio.

La glicemia torna ai valori di base 2-3 ore dopo la fine del pasto.

-  il glucosio trattenuto dal fegato durante il periodo postprandiale è necessario per ristabilire le scorte di glicogeno epatico consumato nel periodo di digiuno notturno


-   Come menzionato precedentemente l'aumento pos -prandiale della concentrazione plasmatici del glucosio e della insulinemia e la diminuzione della secrezione di glucagone inibiscono la lipolisi ;conseguentemente la concentrazione degli acidi grassi liberi e il loro utilizzo da parte del muscolo scheletrico diminuiscono. Se siete avezzi a mangiare 2 mele o un succo prima  di un allenamento aerobico o comunque siete in periodo di di definizione evitate questa cattiva abitudine  endocrinologicamente scorretta.


P.S per certi tipi di allenamento intenso il sistema adrenergico che stimola l'adrenalina inibisce gli sbalzi insulinici per questo motivo si può assumere carboidrati   post allenamento in quanto non andrà ad intaccare la lipolisi ma riempirà le scorte di glicogeno muscolare e introdurrà velocemente gli aminoacidi alle cellule.


-   Il muscolo, che consuma poco glucosio a digiuno, ne utilizza molta dopo un pasto

1)      mediante la glicolisi ossidativi (50%)

2)      immagazzinato come glicogeno (35%)

3)      trasformandolo in lattato e alanina (15%) che divengono substrati per la glicogenosintesi epatica.


Bibliografia


Endocrinologia dell'esercizio fisico  Marco Cappa             UTET

Il potenziamento muscolare                                          SOCIETA' STAMPA SPORTIVA

Fisiologia medica  Guyton & Hall                                    EDISES