Energia

(Articolo della Società Italiana della Nutrizione Umana)


Definizione Considerazioni generali
Glossario Fisiologia e metabolismo
L'individuo di riferimento Il fabbisogno energetico dell'adulto
Il fabbisogno energetico dell'anziano Il fabbisogno energetico di bambini e adolescenti
Il fabbisogno energetico in gravidanza Il fabbisogno energetico della donna che allatta
Tabelle riassuntive  

DEFINIZIONE

Il fabbisogno energetico viene definito come l'apporto di energia di origine alimentare necessario a compensare il dispendio energetico di individui che mantengano un livello di attività fisica sufficiente per partecipare attivamente alla vita sociale ed economica e che abbiano dimensioni e composizione corporee compatibili con un buono stato di salute a lungo termine. Nel caso di bambini o di donne in gravidanza o allattamento, il fabbisogno deve comprendere la quota energetica necessaria per sostenere la deposizione di nuovi tessuti o per la secrezione di latte (WHO, 1985).



CONSIDERAZIONI GENERALI

Le raccomandazioni sui livelli di assunzione dei singoli nutrienti vengono elaborate includendo un margine che tiene conto della variabilità dei fabbisogni individuali, in modo da soddisfare le esigenze della quasi totalità dei membri sani di un gruppo di popolazione. Tale approccio non può essere applicato alla stima dei fabbisogni energetici, le cui raccomandazioni rappresentano i fabbisogni medi di gruppo. Ciò perché sia un eccesso che un difetto di energia rispetto ai reali fabbisogni specifici individuali comportano rispettivamente un deposito o una rimozione di energia delle riserve corporee con conseguenze negative sulla salute a lungo termine.

Il fabbisogno energetico è definito sulla base di stime del dispendio energetico piuttosto che, come avveniva in passato, sulla base della stima dell'apporto energetico con la dieta. Infatti, sebbene l'approccio basato sul dispendio energetico possa essere complicato dalla relativa scarsezza di dati sui costi energetici delle varie attività, bisogna considerare che l'approccio basato sulla stima dell'apporto energetico con la dieta è viziato dal fatto che questo non necessariamente corrisponde alla domanda energetica del corpo e può non essere compatibile con il mantenimento a lungo termine di livelli auspicabili di peso, composizione corporea e attività fisica. Nella presente edizione dei LARN l'approccio adottato per il calcolo dei fabbisogni di energia si basa sulla stima del dispendio energetico per tutti gli individui al di sopra di 10 anni di età. Al di sotto di questa età, questo approccio risulta meno affidabile in quanto non esiste una sufficiente documentazione scientifica su cui basare la stima del dispendio energetico. I pochi dati esistenti sono stati rilevati su piccoli gruppi di bambini britannici e americani, e non possono quindi considerarsi rappresentativi per l'Italia. Inoltre, il sistema adottato per la misura del dispendio energetico nella prima infanzia è stato soprattutto quello cosiddetto dell' "Acqua Doppiamente Marcata (2H218O), il quale è basato su una serie di ipotesi (International Dietary Energy Consultancy Group, 1990) che - valide per l'adulto - non sono interamente rispettate nell'organismo in crescita. È legittimo quindi mantenere una riserva prudente nei confronti di questi dati che potrebbero essere affetti da errori sistematici, se pur lievi. Per tale motivo l'approccio adottato per la stima dei fabbisogni di energia tra 0 e 10 anni si basa ancora su dati di assunzione di energia. Si ritiene comunque utile riportare che, come menzionato nelle RDA del Regno Unito (Department of Health, 1991), i livelli energetici fissati dalla FAO/WHO/UNU per i bambini (WHO, 1985) sulla base di misure degli apporti di energia risultano leggermente superiori rispetto a quelli calcolati mediante misure con il metodo dell'acqua doppiamente marcata.


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