Energia

(Articolo della Società Italiana della Nutrizione Umana)


Definizione Considerazioni generali
Glossario Fisiologia e metabolismo
L'individuo di riferimento Il fabbisogno energetico dell'adulto
Il fabbisogno energetico dell'anziano Il fabbisogno energetico di bambini e adolescenti
Il fabbisogno energetico in gravidanza Il fabbisogno energetico della donna che allatta
Tabelle riassuntive  

 

FISIOLOGIA E METABOLISMO

Il dispendio energetico viene espresso in kcal, kJ o MJ per unità di tempo (minuto, ora o giorno) oppure, in armonia con gli approcci più recenti, come multiplo del MB, e cioè sotto forma di un fattore per il quale deve essere moltiplicato lo stesso MB.

Il dispendio di energia di un individuo adulto è la risultante di tre diverse componenti

Il Metabolismo di Base (MB)

rappresenta la somma dell'energia utilizzata per compiere i lavori interni necessari all'organismo (sintesi e/o degradazione di vari costituenti cellulari, cicli biochimici, pompe ioniche, turnover proteico, ecc.). In un individuo adulto sano e sedentario il MB incide per circa il 65-75% del dispendio energetico totale. I consumi energetici basali sono da attribuire principalmente all'attività della massa magra dell'organismo. In particolare, nell'adulto, fegato, cervello, cuore e reni, pur rappresentando solo approssimativamente il 6% del peso corporeo, sono responsabili del 60-70% del MB, mentre la massa muscolare (circa il 40% del peso corporeo) incide per il 18-20% sul MB (Bursztein et al. , 1989). Il MB di un adulto è quindi determinato dal peso e dalla composizione corporea, oltre che dall'età e dal sesso. Gli uomini hanno generalmente una massa magra maggiore di quella delle donne. Con l'avanzare dell'età, sia nell'uomo che nella donna, si verifica una progressiva perdita di massa magra ed un aumento del grasso corporeo. Di conseguenza, il MB per kg di peso corporeo è più basso nelle donne rispetto agli uomini e declina nell'anziano. Altri fattori quali i stati di tensione nervosa, l'innalzamento della temperatura corporea, la temperatura ambientale, il tipo di dieta possono concorrere a modificare il dispendio energetico di base. Inoltre, crescita e condizioni fisiologiche particolari come allattamento e gravidanza determinano un incremento del dispendio energetico basale, a causa del costo energetico della sintesi e deposizione di nuovi tessuti.

La Termogenesi Indotta dalla Dieta (TID)

rappresenta l'incremento del dispendio energetico in risposta all'assunzione di alimenti. Mediamente può essere valutata in circa 7-15% del dispendio energetico totale (Woo et al., 1985). La TID varia in funzione della quantità e del tipo di alimenti ingeriti. Si distingue la termogenesi facoltativa legata alla quantità di alimenti assunti, e la termogenesi obbligatoria dovuta all'utilizzazione dei singoli nutrienti (processi fisiologici e metabolici). Lo stimolo termogenico maggiore è dato dalle proteine e dagli aminoacidi (10-35% dell'energia ingerita), mentre valori inferiori sono attribuibili a carboidrati (5-10% dell'energia ingerita) e lipidi (2-5%) (Bursztein et al., 1989). Esiste infine una termogenesi dovuta a sostanze ad azione nervina presenti in prodotti di uso comune (caffè, tè, tabacco, ecc.) che può assumere, in base all'entità dei consumi, un significato rilevante.

Il costo energetico dell'attività fisica

è ovviamente strettamente dipendente dal tipo, frequenza ed intensità delle attività condotte dall'individuo. Esso può variare da poco più del 15% del dispendio energetico totale in stili di vita estremamente sedentari (Woo et al., 1985), a valori pari a 3-4 volte il MB, come si verifica in alcuni atleti e in alcune classi di attività occupazionale particolarmente pesanti.

<< 1 2 3 4 5 6 7 >>