EXTRAROTATORI: piccoli muscoli di grande importanza

(articolo di Tommaso Donati)


Viene qui sotto riassunto brevemente il significato dei termini sopra esposti, riportando anche i gradi di mobilità permessi per ogni movimento in un individuo medio, partendo dalla posizione anatomica di riferimento (soggetto dritto in piedi, con braccia lungo i fianchi).

- flessione: movimento di allontanamento del braccio, in avanti, dal piano frontale del corpo (quella superficie convenzionale verticale che passa da lato a lato il corpo, dividendolo in una parte anteriore ed in una posteriore). 

Range: 180°

- estensione: movimento di allontanamento del braccio, in dietro, dal piano frontale del corpo.  

Range: 50°

- adduzione: movimento di avvicinamento del braccio al piano sagittale (quella superficie convenzionale verticale che passa attraverso il corpo dal davanti al dietro dividendolo in due parti, dx e sx , simmetriche tra loro). 

Range: davanti al busto 30°, dietro possibile solo per pochi gradi

- abduzione: movimento di allontanamento del braccio dal piano sagittale. 

Range: 180°

- rotazione interna: movimento del braccio attorno all'asse longitudinale che lo attraversa e diretto verso la linea mediana del corpo. 

Range: 100°

- rotazione esterna: movimento del braccio attorno all'asse longitudinale che lo attraversa e diretto verso l'esterno, allontanandosi dalla linea mediana del corpo. 

Range: 80°

- circonduzione: movimento che combina i movimenti elementari intorno ai tre assi e che fa descrivere all'estremità distale dell'arto superiore una circonferenza. Questa circonferenza delimita una sfera o meglio un "settore sferico di accessibilità" (fig.2), che ha come centro la spalla e come raggio la lunghezza dell'arto superiore. All'interno di questa area di accesso la mano può raggiungere gli oggetti senza bisogno di muovere il tronco. (2)

 


Fig. 2. Tratto da: "Fisiologia articolare". Kapandji.


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