FEGATO: funzionamento e salute del fegato

(di Claudio Tiribelli e Stefano Bellentani. Fondo per lo Studio delle Malattie del Fegato)

(corsivo di Alessandro Locati BodyBuilding Italia)


ALIMENTAZIONE E FEGATO


E' l'opinione di molti che alcuni cibi, come per esempio le uova o le cozze, non possano essere consumati se si soffre di calcoli alla colecisti (o al fegato, come spesso impropriamente si dice) o se si ha una malattia cronica di fegato. Spesso, quando si accusa un dolore nella parte destra alta dell'addome o si fa fatica a digerire si dice: "ho male al fegato !" Niente di più sbagliato: le uova, o i mitili in generale, se cotte, e mangiate con moderazione, non fanno male al fegato e il fegato, in generale, difficilmente causa dolore di pancia ! La "colpa" di queste opinioni errate, ma molto diffuse non è del singolo cittadino, bensì della scuola, soprattutto la scuola dell'obbligo, che non ha tra i suoi programmi l'insegnamento della educazione alimentare, e dei mezzi di comunicazione di massa, che spesso, con solo alcune rare eccezioni, trasmette informazioni che non sono scientificamente corrette, perché fatte da giornalisti non sempre del tutto competenti. La scienza dell'alimentazione e la dietologia sono poi, anche nell'ambito universitario, il fanalino di coda degli insegnamenti e, spesso, non vengono insegnate a sufficienza nemmeno nel corso di laurea in Medicina o nelle Scuole di Specializzazione mediche, dove invece dovrebbero fare la parte del leone.

Una delle cose più difficili per il medico e per il cittadino, in generale, è cambiare le abitudini alimentari. Il modo con cui ciascuno di noi si alimenta, dipende, come la lingua che parla o le nozioni che ha acquisito, da ciò che gli è stato insegnato da piccolo e, si sa, imparare l'inglese o qualsiasi altra lingua, è molto più facile quando si è piccoli, che non quando si è adulti. Lo stesso vale per imparare a mangiare bene. E' evidente che in un solo breve articolo non sarà possibile insegnare a tutti come alimentarsi bene, per poter preservare sano il proprio fegato, ma alcuni consigli essenziali potranno bastare.


Come alimentarsi correttamente per non far ammalare il proprio fegato.


In linea di massima va detto che i fondamenti della classica dieta mediterranea sono validi in generale anche per quel che riguarda la salute del fegato. Una delle patologie più frequenti, riscontrabili oggi nella maggior parte delle persone, soprattutto abitanti in Regioni con alimentazione "grassa", come l'Emilia Romagna, è la steatosi del fegato . Da una nostra recente indagine epidemiologica (il Progetto Dionysos), nel Comune di Campogalliano, la steatosi epatica o il "fegato grasso" , come viene chiamato, con termini molto più eloquenti, dagli Inglesi è presente nel 23% delle persone che sono normopeso e che non bevono alcolici o vino (e quindi sono astemi), nel 48% delle persone che sono normopeso, ma bevono più di 60 grammi di alcool al giorno (l'equivalente di circa una bottilgia di lambrusco al giorno), nel 76% delle persone che sono obese, anche se astemie e, addirittura nel 94% delle persone che sono obese e che bevono più di 60 grammi di alcool al giorno. Come avrete già capito i due fattori più importanti che causano il fegato grasso sono l'abuso di bevande alcoliche (e anche il vino o la birra sono bevande alcoliche !) e l'alimentazione non corretta che porta al sovrappeso ed alla obesità . Il fegato grasso, comunque, non è una vera e propria malattia, perché soltanto in meno del 10% dei casi, può portare a condizioni più gravi come la cirrosi, ma è una condizione patologica che denota una alimentazione non corretta e che può portare ad un ingrossamento del fegato (e il fegato grosso può anche fare male !), visibile anche all'ecografia, e, a volte, ad alterazione degli esami del sangue che riguardano l'integrità del fegato (le famose transaminasi o le gammaGT !), e quindi alla morte di alcune cellule epatiche. Il fegato grasso è un fegato che lavora sempre male, che è sempre in condizioni di sforzo massimo (è come se, in automobile, si viaggiasse sempre con l'acceleratore al massimo), ma, comunque, è una condizione reversibile, a cui si può rimediare proprio attraverso una dieta più corretta.

Cosa dunque fare per evitare di farsi venire un fegato grasso (steatosi):

  • Fate l'esame di coscienza e cercate di capire se il vostro introito di alcool quotidiano supera i 30 grammi di alcool, che è la soglia di sicurezza o addirittura va oltre i 60 grammi di alcool al giorno, l'equivalente cioè di una bottiglia di vino a bassa gradazione (circa 8-9 gradi), oppure l'equivalente di due bicchierini di superalcolici. Per essere più precisi, dopo aver preso in mano un righello, utilizzate il normogramma di Mellor, riportato nella figura 3, seguendo le istruzioni riportate nella didascalia della figura. Se questo è il caso, dovrete ridurre assolutamente la quantità di alcool consumato giornalmente e lo dovete fare ancora di più se siete in una condizione di sovrappeso o di obesità . L'abuso di alcool è ancora oggi la seconda causa, dopo il virus dell'epatite C di cui parleremo nel prossimo articolo, di cirrosi in Italia, anche se, negli ultimi 20 anni, il consumo pro-capite di alcool degli italiani si è dimezzato. Oggi, purtroppo, c'è maggior abuso di alcool nei giovani rispetto al passato e quindi occorrerebbero ampie campagne di educazione alimentare da promuovere a livello nazionale, anche perché l'alcool è considerato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità una vera e propria droga .

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