In difesa del Body Building

(di David De Angelis Cyberfitness Network)


Il bodybuilding stà avendo una pessima pubblicità perchè ci sono troppe persone che considerano questo sport territorio esclusivo di "mostri" eccessivamente narcisisti, consumatori di farmaci dopanti, frivoli e di grande apparenza ma senza utilità.
Secondo me, il bodybuilding consiste nel modellare il proprio corpo  in modo da poter essere soddisfatti del suo aspetto e delle sue capacità.
Il fascino di questo sport è rappresentato dalla promessa di cambiamento, della trasformazione di una persona da insignificante e vulnerabile ad eroica ed imponente, e dalla contemporanea trasformazione della mentalità nella stessa direzione . Il miraggio di una vita migliore ottenuta nella privacy della propria camera da letto è duro a morire. Ed oggi, più si incontrano bulli nelle più svariate situazioni, e maggiore si fa il nostro senso di impotenza. Le nostre vite possono diventare sempre più ingombranti ed incontrollabili, rendendo la lusinga di questa promessa, questa trasformazione, molto seducente. Non più confinati nei fumetti, il bodybuilding e più in generale, l'allenamento con i pesi, si sono subito trasformati nella cultura fisica e nel pantheon di terapie con cui ci possiamo "curare" da soli. 
Il bodybuilding è un buon modo per fare qualcosa per se stessi.

Il lavoro senza sbocchi, le relazioni poco gratificanti o l'insoddisfazione generalizzata possono trovare una soluzione nella speranza di un cambiamento quale sinonimo di alterazione fisica. Il bodybuilding è lo sport che associa esercizio e dieta allo scopo di permettere la costruzione di un corpo e forse anche di una nuova immagine del sè .
Se riflettamo sul significato semplice del concetto di "immagine del sè" ci accorgiamo che esso è relativo a due tipi di percezione, quella personale o privata e quella sociale; ciò che noi conosciamo di noi stessi e ciò che gli altri ci dicono di noi stessi. La psicologia allora ci insegna che per indurre un cambiamento, nell'immagine del sè o nell'autopercezione o nell'autostima, dobbiamo agire su entrambi le fonti (personale e sociale). Lo sport ed in particolare il bodybuilding inducono dei cambiamenti a livello fisico i quali a loro volta divengono promotori di nuove modalità di relazione intrapersonale ed interpersonale.

Ognuno di noi naturalmente può avere la sua opinione personale ma ciò che conta è il fatto che da che esiste l'uomo, esiste anche l'archetipo relativo ad esso: l'atleta. 

Dal punto di vista evolutivo (ed in linea con l'idea di inconscio collettivo promossa da Jung) l'uomo ideale era colui che sapeva sopravvivere meglio di altri, colui il cui fisico era sano e capace di cacciare correndo e lottando. Ovviamente non si può non concordare con il fatto che l'archetipo che meglio rappresenta una tale figura umana sia l'immagine di qualcosa di forte, sano e atletico. Del resto è sufficiente notare che ogni volta che ci si è ritrovati a dover rappresentare l'immagine dell'uomo, iniziando con Leonardo da Vinci e finendo con la scienza medica, quella scelta è quella di una figura la cui percezione comunichi forza, salute e dunque capacità di sopportare stress fisico. Il bodybuilding può dunque rappresentare uno strumento che permette all'uomo moderno di avvicinarsi alla sua stessa immagine archetipica ovvero che permette di innalzare il livello di autostima, di diventare uomo più uomo (o forse il "superuomo" menzionato da Nietzsche).
Naturalmente non stò dicendo che tutte le problematiche associate alla stima del sè siano risolvibili sul piano fisico, ma non dobbiamo neanche dimenticarci che la nostra psiche e il nostro corpo formano una entità unica ed indivisibile, che in quanto tale può ottenere dei benefici sia partendo da un cambiamento psichico che da un cambiamento fisico, al variare dell'uno si determina una richiesta di adeguamento nell'altro e nel nostro caso alla costruzione di un corpo più simile all'archetipo dell'uomo, corrisponde un'adeguamento psichico nell'immagine del sè. 
Ovviamente, come ho già detto, questa non è l'unica via verso la realizzazione di una buona immagine del sè, che può anche giungere ristrutturando le proprie idee relative all'esame della realtà, ma dato che nell'uomo è sano tutto ciò che aiuta a vivere meglio con se stessi, allora ben venga anche il bodybuilding.


Il colesterolo va assunto nella quantità minima compatibile con una dieta nutrizionalmente adeguata; nell'adulto sano si consiglia di non superare i 300 mg/die

La caffeina e gli alimenti che la contengono devono essere consumati con moderazione; nell'adulto sano si consiglia di non superare i 300 mg/die

La caffeina e gli alimenti che la contengono devono essere consumati con cautela; in gravidanza si consiglia di non superare i 150 mg/die


I grassi idrogenati vanno consumati nella quantità minima compatibile con una dieta nutrizionalmente adeguata; nell'adulto si consiglia di non superare i 5 g/die


Ricordiamoci anche le parole che Karl Marx scriveva più di un secolo fa:
"Una locomotiva, indipendentemente da quanto è potente, non è una locomotiva finchè non viene usata e non svolge il compito per cui è stata progettata"

A voi la riflessione su quale sia il progetto. Vi ricordo che nella mia concezione il bodybuilding è inteso come sport funzionale non a se stesso, ma all'acquisizione di capacità fisico-psichico-atletiche. Un corpo costruito con anni di palestra e attenzioni alimentari non è "utile" al benessere psico-fisico se resta chiuso in una camera da letto. Divenire bodybuilders non significa divenire dei narcisi nel cui corpo c'è una mente che contiene un passato in cui un ragazzino magrissimo, o un adolescente balbettante dice per sempre "Ti conoscevo quando...". 
La metamorfosi è destinata a rimanere incompleta.


Vedi anche La donna bodybuilder (bodybuilding femminile e personalità)