MIND PUMP: The Psychology of Bodybuilding

Articolo pubblicato su Cultura Fisica & Fitness, Anno XXXIX, N. 327, luglio/agosto 1996 © 96-2000

(di Rossella Pruneti)


La mente La concentrazione L'intensità Il controllo
La motivazione Il rilassamento Progettare la crescita Pronti, fuoco, mira!

 

La mente.
Kubistant considera la mente un grande biocomputer. È una metafora ma fa ben capire che, proprio come nei computer, ciò che dai come input determina l'output. La tesi che motiva Kubistant si articola in tre punti: 1) possiamo controllare fino a che punto la nostra mente si collega con il nostro corpo;
2) possiamo decidere come e quando coordinare gli sforzi di mente e corpo;
3) possiamo scegliere di coordinarli oppure no.
Infatti solo noi possiamo scegliere come applicare la nostra mente al bodybuilding, o meglio come applicare di proposito la mente all'allenamento facendo lavorare verso uno stesso obiettivo mente e corpo e facendoli sprigionare un'energia superiore alla somma del loro utilizzo separato.

La concentrazione.
Essa è la pietra miliare della psicologia del bodybuilding. Kubistant la definisce come una messa a punto del focus mentale in modo da massimizzare i movimenti fisici ma senza che la mente conduca e monopolizzi il corpo. Come concentrarsi? Dipende dalla personalità di ciascuno: c'è chi urla per stimolarsi e trarre forza e c'è chi se ne sta zitto e pensieroso. La concentrazione ha una propria gamma: va dall'attenzione (dobbiamo fare attenzione ai muscoli specifici che lavorano per stimolarli bene) alla consapevolezza (dobbiamo essere consapevoli di come un gruppo muscolare si collega agli altri per raggiungere armonia e proporzioni).

L'intensità.
Utilizzatissima in ogni sport, è una componente della concentrazione spesso fraintesa. Non significa allenarsi più duramente ma, letteralmente, trovare energia e forza in noi stessi per allenarsi al meglio. Ad esempio, le automobili hanno una zona ottimale di resa: un modello può avere una buona velocità con basso consumo ed usura a 80 km\h. L'autista cercherà allora di mantenersi a questa velocità. Il bodybuilder dovrà capire quale è la sua intensità per un allenamento ottimale; di conseguenza si manterrà in questa zona ottimale (lavorando a proprio favore), nè sopra (stimolo eccessivo), nè sotto (stimolo insufficiente).

Il controllo.
Un muscolo può essere stimolato solo da una serie di movimenti controllati. "Controllare un muscolo" significa che ti concentri esclusivamente su quel particolare muscolo (zoom in). Alcuni bodybuilder si concentrano talmente sui muscoli allenati che quasi avvertono la loro identità personale localizzata in quel muscolo: nessuno può interferirvi o scoraggiarli. Questi bodybuilder hanno un controllo completo sulle distrazioni.

La motivazione.
Motivarsi è diverso dal mantenersi motivati. Il mantenersi motivati è un'abitudine acquisita che richiede un piccolo sforzo. Ci sono due forme di motivazione: estrinseca, ossia quella che viene da fuori (vedendo una gara o ricevendo dei complimenti, per esempio) e intrinseca, ossia l'energia emanata dai nostri desideri, obiettivi e volontà interne. Quest'ultima è l'unica fondamentale perché viene da ciò che noi, e non gli altri, riteniamo importante.

Il rilassamento.
Sembra essere il contrario di ciò che ci aspettiamo di dover fare durante un allenamento ... ma rilassarsi è indispensabile per fare guadagni consistenti ed allenamenti senza infortuni. I benefici del rilassamento si basano su un fatto fisiologico: un muscolo rilassato può contrarsi con più forza e più a lungo che uno già leggermente contratto in partenza.

Progettare la crescita.
Se non sai dove stai andando, nessuna strada ti ci porterà. La concentrazione deve avere un oggetto, questo oggetto è costituito dai tuoi obiettivi nel bodybuilding. Molti hanno paura a stabilire obiettivi perché hanno paura di non raggiungerli. Ma noi uomini siamo creature con un fine: abbiamo bisogno di seguire una bandiera e sforzarci di seguire una direzione. Nel bodybuilding bisogna essere precisi fissando obiettivi concreti, misurabili, riscontrabili e inoltre appropriati, raggiungibili e realistici. È necessario che ci siano priorità: alcuni obiettivi saranno preminenti su altri. Kubistant suggerisce di gestire in pratica i propri obiettivi utilizzando schemi (vedi per esempio le sue "linee del tempo"), training cycle e diari d'allenamento. Il semplice atto fisico di scrivere un diario facilita la concentrazione e rafforza la volontà di raggiungere un obiettivo; inoltre serve da feedback (ad esempio confrontare i risultati recenti con quelli avuti nel passato o ricordarsi di quali soluzioni ad un dato problema si erano già trovate).

"Pronti, fuoco, mira!"
Gli obiettivi si fissano ma non per sempre, possono e devono variare ed essere aggiustati. La filosofia del "Pronti, fuoco, mira!" (o del "Definire, eseguire e ridefinire") sottolinea l'importanza dell'azione (il fuoco) rispetto a quella usuale del "Pronti, mira, fuoco!". "Facendo" capiamo quanto siano giusti i nostri obiettivi. Kubistant conclude: "Tutti noi abbiamo sogni ed obiettivi nel nostro bodybuilding. La sfida è trasformare questi sogni e questi obiettivi in realtà. Dice un vecchio proverbio: "Parlare costa poco" ed io vi vorrei aggiungere "ma fare è provare". L'unico modo con cui vorrai provare a te stesso che tipo di corpo tu puoi sviluppare è muoverti e farlo. Questa è la vera sfida che ogni settimana fa tornare tutti noi in palestra." (da Mind Pump, p. 165)


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